sabato 17 dicembre 2011

LETTERA DI UN CATANZARESE “ALIENO” ALLA SUA CITTA’



E’ oramai certa la notizia delle dimissioni dell’ On. Michele Traversa da Sindaco di Catanzaro dopo soli 8 mesi dalle elezioni amministrative. E’ una notizia che colpisce un po’ anche emotivamente, anche vivendo quotidianamente lontano dalla città, proprio perché le proprie origini e il proprio territorio sono sempre e comunque nel cuore, proprio perché sopita cova dentro – nonostante tutto - quell’idea sbiadita di avere la possibilità di vivere laddove si è nati, laddove con uno sguardo abbracci l’infinita libertà del mare e il profilo sensuale dei dirupi montani.
Colpisce specie quando in alcune occasioni si è deciso di tornare, di provarci, di investire le proprie energie; e quando in altre occasioni, come nell’ultima campagna elettorale delle amministrative, si decide di appoggiare ufficialmente delle persone “nuove”, di scommettere su un futuro diverso, quanto meno di scommettere su una nuova battaglia da intraprendere, consci dei rischi e delle difficoltà enormi che una città del sud ti pone davanti.
E tornano in mente i ricordi di quei mesi entusiasmanti in cui persone, prima lontane, si riavvicinarono alla città e alla politica, decisero di scommettere di nuovo; giovani catanzaresi che, da tante città d’Italia e non, soffiavano con tutto il loro respiro per gonfiare le vele della città per intraprendere una nuova rotta. E tornano anche alla mente le critiche pungenti, sarcastiche, le definizioni che molti – politici e non – davano di questo movimento: “alieni” erano, eravamo. Salvatore Scalzo era un alieno venuto da Bruxelles, accompagnato evidentemente da altri alieni provenienti da chissà quali galassie sconosciute. 
“Ma cosa dovrebbero fare queste persone, inesperte, saccenti; cosa ne sanno della città, cosa sapranno mai di politica! Ma cosa volete: andatevene! Tornate da dove venite, chi credete di essere!”.
Ricordo che qualcuno, cittadini comuni (purtroppo anche giovani come me), attraverso i social network
incalzava anche me. “vai, vai! Tornatene a Roma!” come se vivere a Roma, o in un qualunque altro posto, fosse stata una colpa, una macchia. “voi che ve ne siete andati…”.
Si, noi che siamo andati via, noi che magari non avevamo la possibilità di avere un lavoro che ci permettesse di vivere. Noi che desideravamo semplicemente costruirci una vita da liberi,  senza dovere eterna riconoscenza a qualche capetto o qualche politico di turno. Noi che non avevamo magari famiglie abbastanza ricche da poter essere mantenuti da esse. Noi che non volevamo essere mantenuti dalle famiglie perché credevamo che essere adulti significasse essere indipendenti. Noi che abbiamo voluto aprirci al mondo esterno per apprendere e poi riportare a casa ciò che si imparava. Noi che abbiamo avuto allungato le braccia verso l'Europa, tenendo sempre lo sguardo rivolto al nostro sud.
Si, noi “alieni”, noi che non siamo stati scelti dai cittadini catanzaresi; noi figli di una città e di una terra amara che non ci ha voluti, né quando c’eravamo, né quando volevamo tornarci.
La città ha preferito coloro che proclamavano amori fedeli e passioni intramontabili, coloro per i quali amare una città significava giusto amarne una squadra di calcio e non i suoi abitanti; coloro per i quali amare una città significa depredarne le risorse, naturali, culturali, economiche; o peggio illuderla promettendo cieli azzurri e prati in fiore. O ancora peggio abbandonarla davanti alle prime difficoltà incuranti del destino d ei suoi abitanti.
Questo è l’amore “indigeno” rispetto a quello degli “alieni”?
Ed  ecco l’epilogo: un “sogno” mal composto eppure vincitore: una cicala che, dopo aver scorazzato vanitosa nei mesi estivi davanti gli arenili – asfaltati - di Giovino, muore all’arrivo del primo inverno.

venerdì 16 dicembre 2011

BROOKE LOGAN E’ DI CATANZARO

Si scoprono sempre cose nuove di questa città, che si pensa di conoscere bene e invece così non è. Scopro infatti che Catanzaro è una città di amori passionali e travolgenti: di bionde che s’innamorano perdutamente del loro “Ridge”, sia esso un uomo, un’oggetto ,un’idea, una città.  Questa tipologia di “brooke logan” di cui scopro l’esistenza veste i panni del politico, per giunta ben rodato.
E’ proprio come in una soap: amori appassionati, dichiarazioni di affetto eterno, di riconoscenza. Brooke Logan di Beautiful ha queste caratteristiche: ama, perdutamente presa dal sentimento che tutto travolge e tutto condiziona. La “Brooke” di Catanzaro non è bionda ovviamente, potremmo dire essere semmai brizzolata – colore che, più che in America,  va di moda nell’Italia comandata dai “vecchi”,e spesso incapaci – ma anch’essa appassionata: la nostra Brooke ha il suo Ridge -la sua Catanzaro - è perdutamente innamorata di lei. Alla Brooke di Catanzaro mancano giusto le lacrime che copiose scendono dal volto della protagonista di Beautiful; in compenso, a quella nostra non manca la faccia, una bella faccia tosta; una bella faccia di bronzo potremmo dire. Eh si, la nostra Brooke fa anche concorrenza a quella vera: in meno di un anno passa dall’amore infinito verso la sua città al divorzio da essa, dal matrimonio all’abbandono per “Eric”, impersonato da una bella e ricca poltrona  a Montecitorio. E chi se ne frega se i figli – i cittadini catanzaresi - ne subiranno le conseguenze peggiori.
 Si, si, dev’essere così: la vera Brooke Logan non sta a Los Angeles ma vive qui: Brooke è di Catanzaro, non ho dubbi. E come dire di no a Brooke! Noi siamo di buon cuore, siamo per il sentimento, e che ci importa se poi  Brooke abbandona Catanzaro e preferisce la poltrona di Roma..
E’ oramai passato un anno da quando iniziarono i fermenti per la campagna elettorale delle amministrative di primavera, un anno da quando si iniziava a fare il toto candidati dello schieramento di centrosinistra da schierare contro l’”invincibile” Michele Traversa.
In meno di un anno Michele Traversa si candida come Sindaco di Catanzaro, vince le elezioni in aprile e, entro dicembre, rassegnerà molto probabilmente le dimissioni preferendo abbandonare il governo della città “tanto amata” per tenersi ben stretta la poltrona di deputato (con relativo ben remunerato compenso). I catanzaresi adesso si mettano davanti allo specchio e guardino finalmente quello che il loro voto ha prodotto.

lunedì 5 dicembre 2011

IL VALORE DEL REDDITO MEDIO

All'indomani della manovra economica del governo Monti, con la quale si varano norme dure di sacrifici per molti italiani, viene da chiedersi chi siano coloro che realmente subiranno le conseguenze più funeste da questo sacrificio necessario per la salvezza del Paese. Tutti i soggetti in causa hanno tenuto a sottolineare la volontà di non tartassare il ceto medio, la spina portante dei consumi del Paese. "non abbiamo aumentato l'IRPEF sul ceto medio", "non tasseremo i patrimoni del ceto medio", "non tasseremo il ceto medio degli impiegati pubblici", ecc... Ma, a ben sentire queste argomentazioni, si scopre che la politica ha un concetto di reddito medio diversa rispetto a quella di molti, sicuramente diversa rispetto alla mia. Per il governo, e per vari partiti, un reddito medio annuo di una famiglia normale si aggira fra i 55 e i 70 mila euro: una cifra che non è certo la "normalità" delle famiglie comuni, quelle che soffrono di più la crisi di questi tempi (e di certo non possono soffrire particolarmente la crisi coloro che lavorano nel pubblico, in quanto il loro salario è iper garantito). Sarei curioso quindi di sapere se è questo il reddito medio degli italiani, cioè il reddito di una buona parte delle famiglie italiane, oppure se questa cifra è il frutto semplicemente aritmetico della media calcolata sommando tutti i redditi del Paese a prescindere dalla effettiva distribuzione in termini percentuali sulla popolazione di quelle fasce di ricchezza.

domenica 4 dicembre 2011

PAGHERANNO SEMPRE GLI STESSI (?)

Dando un rapido sguardo ad una tabella comparsa sul sito del Corriere della Sera - che posto di seguito - mi son reso subito conto di ciò che accadrà prossimamente a molte famiglie italiane. Qualunque sia l'ipotesi in campo (ce ne sono v arie ma ancora c'è da dire che non conosciamo i dettagli reali) la prima manovra economica del governo Monti rischia di essere la solita scure per i soliti contribuenti che già pagano e che hanno sempre pagato.
Ovviamente per le valutazini di merito bisogna attender il testo definitivo ma ci sono questioni di cui non ho sentito parlare nemmeno nelle indiscrezioni, nemmeno  come ipotesi al vaglio: dov'è la patrimoniale per i grandi patrimoni? si parla di nuova ICI (o IMU) in modo generico ma vorrei sapere se verrà imposta anche agli immobili ecclesiastici: sarà così? Liberalizzazioni: si faranno? e su chi? La tracciabilità dei pagamenti sarà fissata ad una soglia abbastanza bassa? Noi giovani avremo qualche vantaggio dalle misure adottate o continueremo a pagare ingiustamente per i debiti folli dei nostri padri? Spero di avere presto delle risposte a tutto questo perchè io, come molti della mia generazione, vivo con preoccupazione il presente e guardando al futuro come una massa nera in cui campeggia un punto interrogativo.

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2011/12/04/pop_confronto.shtml