lunedì 3 ottobre 2011

..E I DIRITTI CIVILI?

Il PD, partito a cui sono iscritto e in cui milito convintamente, ha da poco pubblicato una interessante raccolta di tutte le proposte elaborate e votate fin qui dall'Assemblea Nazionale del partito che costituiscono finalmente l'ossatura programmatica che tante volte ci è stato rimproverato di non avere. Le proposte sono riassunte sotto il titolo "L'Italia di domani". E' vero. Le proposte ci sono, sono frutto di un dibattito democratico, di una votazione democratica, di menti esperte dei vari settori: economia, fisco, politiche sociali, energia, infrastrutture, cultura, scuola, ecc. E' davvero un insieme coerente di proposte, è una visione che il PD offre all'Italia del futuro. 
Scorrendo l'indice ho però notato un tassello mancante, un vuoto: i DIRITTI CIVILI. 
Dove sono finiti? 
Li ho cercati fra le righe di argomenti "compatibili" ma  li ho trovati solo in parte. Non ho letto di testamento biologico, di coppie di fatto eterosessuali ed omosessuali, di laicità dello Stato, di riproduzione assistita e inseminazione artificiale, di adozioni per i single. Eppure sò che il partito ha prodotto molti confronti in merito a questitemi, a volte facendo proposte - timide - anche in Parlamento. 
Perchè il PD ha difficoltà a parlarne e a trovare una sintesi in un documento programmatico, al pari degli altri temi?
E' così difficile raggiungere posizioni di intesa fra le "anime" (se mai esistono davvero)? 
E queste anime possono veramente dividersi su temi che dovrebbero invece avere una larga condivisione (come presumo ce l'abbiano già nella società italiana)? 
Perchè, se non si mette in discussione la legge attuale sull'aborto, si ha tanta fatica invece a voler riconoscere il diritto alle unioni di fatto o al testamento biologico? 

Sono interrogativi che pongo a tutti gli iscritti, i simpatizzanti, i dirigenti che - come me - pensano che il PD sia l'unico partito che, attualmente, possa imprimere un vero cambiamento al Paese ma che deve avere il coraggio di offrire una visione completa di ciò che siamo e soprattutto di ciò che vogliamo per il futuro del nostro Paese.

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