Ci si aspettava, un bel pò di anni fà oramai, un futuro assolutamente ben al di là dei limiti che l'Italia aveva in quel momento. Negli anni '60 e '70 specialmente, anni di progressi fortissimi in campo economico, sociale, nel campo dei diritti civili, delle promesse, delle aspettative di tutti; chissà cosa doveva suscitare l'anno 2011 che, oltre ad "odissee nello spazio", sicuramente faceva pensare a grandi traguardi, successi in tutti i campi.. e magari anche grandi cambiamenti sociali, costumi.. Ovviamente tutto in positivo, al meglio: più benessere, più tecnologia, più spazi conquistati, magari più democrazia.
Poi il 2011 lentamente è arrivato: alcune cose sono effettivamente accadute: siamo pieni di pc e cellulari, comunichiamo oramai ovunque con il resto del mondo, possiamo spostarci più rapidamente e ovunque....
Si ma c'è qualcosa che non và: viviamo condizionati spesso dai mass media, disprezziamo ogni forma di aggregazione politica in cui non si dica un "vaffa" o non si sia per forza "contro"... e ci stufiamo pure di andare a votare per dei referendum, anche per quelli che - come nel caso dei quesiti del 12 e 13 giugno su acqua, nucleare e legittimo impedimento - potrebbero dare una svolta anche epocale a tematiche fin'ora considerate basilari per l'assetto democratico o per il futuro di noi stessi e del nostro territorio.
Chissà come ci vedrebbero adesso quelli che negli anni '60 e '70...
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