sabato 4 giugno 2011

A PIAZZA VITTORIO LA TOLLERANZA NON ESISTE :)

La cosa divertente di questi giorni all'Esquilino, divertente e significativa allo stesso tempo direi, è fare una passeggiata nei giardini di Piazza Vittorio. Solitamente la piazza assume i caratteri della classica piazza cittadina: famigliole o solo mamme con bambini nella zona a loro dedicata, anziani a passeggio o seduti su una panchina all'ombra, tanti stranieri, radunati in comunità in base ai Paesi d'origine, turisti; e poi solito rumore di automobili, il tremore al passaggio dei tram e dei bus 105; un pò di noia, un pò di abitudine ipercosumata, sonno! In questi giorni invece questi ingredienti si ritrovano mescolati come per magia in uno sfondo un pò modificato per la presenza dei numerosi stands dell'Europride Park, dell'area spettacoli, dei bar provvisori; tutti sono immersi in un paesaggio più allegro, decisamente a sei colori, molto amichevole, sorridente, aperto.
Bambini che giocano a palla fra un gioco da giardino e uno stand di Arcigay, un papà che porta "a cavalluccio" il figlio intrattenersi ad una presentazione di un libro sull'omogenitorialità, famiglie a passeggio fra le mostre fotografiche "bear" o che si informano leggendo testi sui diritti civili, tanti anziani o stranieri seduti sotto al palco sul quale provano i ragazzi e le ragazze per gli spettacoli serali, con tanto di applausi. Mi chiedo dove siamo allora, dove mi trovo!
La risposta alla fine è molto semplice: mi trovo in un luogo che vorrei vedere un pò ovunque, un luogo dove coesistono realtà diverse o presunte tali, coesistono e si conpenetrano, si parlano, dialogano. Un luogo dove non c'è paura, un luogo gioioso e sereno, un posto dove tutti sono loro stessi e non c'è bisogno di affannarsi nel farlo.
Soprattutto mi sembra un luogo dove la parola "tolleranza" non esiste perchè nessuno tollera nessuno, ma tutti riconoscono tutti, alla pari. E' questa la società che voglio, è questa la civiltà della maggioranza degli italiani non ancora riconosciuta da chi ci rappresenta nelle sedi della politica.

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