mercoledì 7 novembre 2012

OBAMA E LA BUSSOLA DEI DIRITTI

Dopo alcune ore di stanotte passate a leggere i dati sull'andamento dello spoglio per le elezioni USA, mi sono svegliato stamattina con la soddisfazione di leggere il risultato finale: Obama è di nuovo Presidente degli Stati Uniti.
Una vittoria difficile, non scontata, a seguito di una campagna elettorale dura con passaggi complessi. 
E' difficile essere confermati alla guida di un popolo durante un periodo di crisi economica: è un'esperienza già vissuta da molti leader europei. Eppure Obama ce l'ha fatta.
Mi permetto di sottolineare almeno tre elementi caratteristici del governo Obama e dunque del risultato ottenuto oggi: 
1. L'impegno dimostrato nella la volontà di mettere il lavoro al centro dell'azione di governo, sia pur declinato alla "maniera americana": la soluzione della crisi dell'industria dell'automobile Crysler è stato l'esempio più espplicito (che ha portato dunque al risultato decisivo dell'Ohio) 
2. L'impegno nel sostenere le fasce più deboli della popolazione, specialmente con l'attuazione della riforma sanitaria, sia pur con le difficoltà legate alla tenuta dei conti pubblici e all'opposizione della Camera in mano ai repubblicani.
3. L'impegno sul tema dei diritti civili fin dalla prima campagna elettorale, con lo splendido risultato di stanotte riguardo ai referendum su marjuana e soprattutto sul matrimonio omosessuale in alcuni Paesi.

E' dunque chiara la bussola di Obama: lavoro, democrazia e solidarietà, diritti.

E' ora che anche in Italia la bussola cambi direzione.

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