lunedì 19 novembre 2012

BERSANI...PERCHE' IO MI FIDO.

Ho iniziato la mia esperienza nel Partito Democratico quattro anni fà, con le Primarie del 2009 con le quali si eleggeva il segretario nazionale Pierluigi Bersani. Non ero un suo sostenitore durante quella campagna, votai Ignazio Marino: ero infatti convinto del fatto che, nel percorso di costruzione di un programma e di un'identità del PD, fosse necessaria una componente di freschezza ed innovazione su alcuni temi. La democrazia ha le sue regole - altrimenti non sarebbe tale - e dal giorno dopo Bersani é stato il segretario mio e di tutti.
Nei quattro anni successivi, il PD di Bersani ha lavorato con continuità, anche con difficoltà a volte, a costruire un percorso di idee, ad elaborare documenti programmatici, a risolvere le questioni più delicate, come ad esempio quelle legate ai diritti civili, ad intessere una tela di alleanze nonostante l'Italia e la politica vivessero e vivono ancora un passaggio delicatissimo eppure fondamentale.
Nonostante tutto, ci siamo arrivati: dopo quattro anni, oggi, le Primarie del centrosinistra e cinque candidati. La domanda fondamentale da porsi - e che mi son posto - per scegliere il candidato giusto é la seguente: "chi fra i cinque candidati é il più adatto a rappresentare l'intera coalizione di centrosinistra ed a svolgere il ruolo di Presidente del Consiglio? Chi fra questi rappresenta nella maniera più completa lo spirito del centrosinistra che si candida a governare l'Italia?".
Di fronte a queste domande non ho potuto avere esitazioni, ho scelto Pierluigi Bersani. Perchè?

Perché Bersani  é stato già un buon amministratore ed é una persona competente, auterevole ed umana.
Perché il Ministro Bersani per primo ha creduto nello sviluppo delle energie rinnovabili, perché non ha solo annunciato le liberalizzazioni, le ha fatte.

Perché l'Italia ha bisogno di voltare pagina con i personalismi, perché il "noi" conta di più dell'io".
Perché il PD ed il centrosinistra crede nella forza rivoluzionaria delle riforme. E le riforme che riguardano la struttura stessa dello Stato, hanno bisogno di essere condivise da una maggioranza più ampia della propria per essere realmente le riforme di tutti.


Perché voglio essere rappresentato degnamente all'estero da una figura autorevole e degna di fiducia.
Perché voglio un'Italia che guardi all'Europa e che si senta europea, perché voglio un centrosinistra europeo che porti avanti il progetto di un' Europa unita.

Perché quando si va al governo non si governa solo per chi ti ha sostenuto, ma si governa per l'intero Paese.
Perché un vero leader é colui che sà scorgere i problemi futuri e cerca di arginarli anche sacrificando la propria popolarità, che pensa più a fare "per" che non a urlare "contro" qualcuno.

Perché per costruire un futuro migliore abbiamo bisogno dell'energia dei giovani ma anche dei consigli di chi ha più esperienza. Perché vorrei rottamare vecchi modi di fare e non persone. E per essere innovativi non é necessario essere più giovani di altri ma essere più coraggiosi e competenti.

Perché i diritti delle persone, dei disabili, delle donne, degli omosessuali, degli immigrati, dei giovani sono fondamentali per l'affermazione di una vera democrazia. Perché il diritto al lavoro é ciò che da dignità e futuro alla persona e non ciò che l'umilia o lo angoscia. Perché l'istruzione pubblica ed i servizi pubblici rendono i cittadini eguali e liberi.

Perché la moralità dev'essere la bussola che guida l'azione della politica e dei cittadini.

Perché guardando il mondo con gli occhi dei più deboli, si costruisce un mondo migliore per tutti e chi ha di più deve dare di più.


Perché credo nel progetto del PD e nei tantissimi volontari e sostenitori, giovani e meno giovani che ogni giorno donano parte del proprio tempo e delle proprie energie per costruire il futuro di tutti.

Perché di Pierluigi Bersani io mi fido.




domenica 18 novembre 2012

I BRONZI DI RIACE NON POSSONO SALVARCI

un'immagine dello stand della Calabria alla Borsa Europea del Turismo Archeologico di Paestum
Sono appena rientrato stasera - 17 novembre - da Paestum dove ho visitato per la prima volta la Borsa Europea del Turismo Archeologico, giunta quest'anno alla XV° edizione, dal 15 al 18 novembre 2012. Sono rimasto piacevolmente colpito dalla dimensione di questo importante appuntamento, dall'organizzazione generale che coinvolge un'intera cittadina, oltreché dalla quantità di luoghi e territori promossi - città e regioni italiane, Stati esteri - e dalla qualità di alcune proposte legate alla valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale ed archeologico in particolare. Ogni regione ha il suo stand con tanto materiale informativo - anche multilingue - e promozionale legato non solo al territorio ma in particolare ai siti archeologici e/o alle iniziative messe in campo per la valorizzazione: scavi archeologici, percorsi tematici, attività dedicate a particolari categorie di utenze. Scorgo lo stand della Regione Calabria, incuriosito dal ritrovare le immagini dei luoghi che dimostrano la grande ricchezza del patrimonio archeologico della nostra regione. Dopo un primo colpo d'occhio sull'allestimento - giocato essenzialmente su alcuni schermi che proiettano alcune immagini a rotazione e su una immagine gigante dei due celebri Bronzi di Riace - mi avvicino a sfogliare il materiale promozionale. Con mia grande sorpresa scopro che ci sono solo due tipi di prodotti: uno che pubblicizza il mare calabrese - oltre ad alcune fotografie panoramiche, non ha altri elementi di novità accattivanti - l'altro sulle terme calabresi. La domanda nasce spontanea: "e l'archeologia dov'è?". Allora chiedo ad una hostess dello stand il materiale dedicato al tema della manifestazione e ricevo come risposta un "mi dispiace l'abbiamo terminato, fino a ieri ce l'avevamo". Assurdo: su quattro giorni di durata della manifestazione, per ben due giorni lo stand Calabria non ha il materiale sui luoghi dell'archeologia della regione. 
A chiunque penso verrebbe in mente di chiedersi "ma i siti archeologici di Calabria quali sono? Ma ci sono? Come sono?". E io che sapevo, mi sono chiesto dove fossero i vari Scolacium, Locri, Crotone, Sibari, i tanti musei archeologici, le torri che puntellano le coste, le abbazie dirute sui monti impervi...Come si fa a chiedere ai due bronzi di metterci la faccia, di coprire la nostra incompetenza, la sciatteria di un ente regionale e di un Assessorato al Turismo che nemmeno sà gestire uno stand promozionale in un importante contesto internazionale come la Borsa Europea del Turismo Archeologico di Paestum? Si sappia dunque che la Regione Calabria a Paestum é di fatto una regione fantasma, che sta li senza mostrare ciò che avrebbe da offrire, anzi, mostra prevalentemente l'inefficienza e l'incompetenza di chi non sa svolgere il proprio compito.

mercoledì 7 novembre 2012

OBAMA E LA BUSSOLA DEI DIRITTI

Dopo alcune ore di stanotte passate a leggere i dati sull'andamento dello spoglio per le elezioni USA, mi sono svegliato stamattina con la soddisfazione di leggere il risultato finale: Obama è di nuovo Presidente degli Stati Uniti.
Una vittoria difficile, non scontata, a seguito di una campagna elettorale dura con passaggi complessi. 
E' difficile essere confermati alla guida di un popolo durante un periodo di crisi economica: è un'esperienza già vissuta da molti leader europei. Eppure Obama ce l'ha fatta.
Mi permetto di sottolineare almeno tre elementi caratteristici del governo Obama e dunque del risultato ottenuto oggi: 
1. L'impegno dimostrato nella la volontà di mettere il lavoro al centro dell'azione di governo, sia pur declinato alla "maniera americana": la soluzione della crisi dell'industria dell'automobile Crysler è stato l'esempio più espplicito (che ha portato dunque al risultato decisivo dell'Ohio) 
2. L'impegno nel sostenere le fasce più deboli della popolazione, specialmente con l'attuazione della riforma sanitaria, sia pur con le difficoltà legate alla tenuta dei conti pubblici e all'opposizione della Camera in mano ai repubblicani.
3. L'impegno sul tema dei diritti civili fin dalla prima campagna elettorale, con lo splendido risultato di stanotte riguardo ai referendum su marjuana e soprattutto sul matrimonio omosessuale in alcuni Paesi.

E' dunque chiara la bussola di Obama: lavoro, democrazia e solidarietà, diritti.

E' ora che anche in Italia la bussola cambi direzione.

NOI, CITTADINI D'EUROPA

Lo scorso week end ho avuto modo di rivedere qui a Roma, dopo tanti anni, un gruppetto di amici che, durante gli anni universitari, ho conosciuto durante il mio anno Erasmus a Paris e l'anno successivo qui a Roma. Un gruppetto composto da francesi, olandesi, spagnoli, tedeschi..Abbiamo passato molte ore a chiacchierare, ad aggiornarci sulle vite degli altri, a rivivere ricordi e luoghi a spasso per la città. E' stato emozionante e bellissimo oltre che interessante.
Fra un sorriso e l'altro, è stata un'occasione importante per scoprire una visione comune almeno su due riflessioni: il senso del progetto Erasmus che di recente è tornato alla ribalta per via della volontà di tagliarne i fondi, un progetto che tutti riteniamo davvero uno degli artefici principali per la creazione di una vera comunità europea di persone; la consapevolezza comune che solo l'Europa nella sua unità potrà dare un futuro al nostro continente e dunque nostre vite.
Ho constatato delle differenze certo: la situazione economica migliore in alcuni Paesi rispetto all'Italia, la situazione dei diritti ancora differente (mi ha fatto sorridere con un velo di amarezza l'espressione di Charles quando, insieme alla sua ragazza, mi ha detto "nous sommes pacsé").
Però mi ha consolato e rasserenato dunque questa rimpatriata fra amici europei, convincendomi che, nonostante la crisi e nonostante le spinte disgregatrici cui assistiamo in Italia e in altri Paesi dell'Unione Europea, ci sia ancora lo spazio per riprendere il cammino dell'Unione. Sapere che sono centinaia di migliaia i ragazzi che, come me, Charles, Lilì, Uli, Fred, Ruud, Magdala, credono nello spirito europeo è uno stimolo ad avere speranza e a combattere insieme per unirci un giorno in un'unica grande federazione, gli Stati Uniti d'Europa.